mercoledì 19 ottobre 2011

Care amiche ecco a voi la pasta che stavate sognando ''Fiberpasta''

Pensavate che le persone affette da diabete non potessero mangiare pasta tutti i giorni?
Bèh vi stavate sbagliando, arriva Fiberpasta una pasta che riduce il colesterolo, regolarizza l'intestino ma soprattutto riduce la glicemia ed è indicata per i diabetici.


Proprietà nutrizionali

FiberPasta è una pasta dietetica con il 15% di fibra alimentare (oltre il doppio della fibra contenuta nella pasta integrale) ed ha lo stesso colore e bontà della pasta tradizionale di grano duro. FiberPasta è ottenuta esclusivamente da grano duro con l’aggiunta funzionale di fibra vegetale solubile (inulina).

L’elevata quantità di fibra solubile ed insolubil rende FiberPasta particolarmente indicata nelle situazioni di:SOVRAPPESO, DIABETE, COLESTEROLO e STITICHEZZA.

L’alto contenuto di fibra genera un elevato senso di sazietà (senza gonfiori nè senso di pesantezza) e una forte riduzione nel contenuto calorico.
L'utilizzo di FiberPasta al posto della pasta tradizionale permette di:
perdere peso*
ridurre il colesterolo*.

regolarizzare l'intestino e ridurre i problemi di stipsi.

ridurre il picco glicemico.   FiberPasta è un alimento a basso indice glicemico (IG medio = 23,5): grazie alla fibra solubile che rallenta l’assorbimento dei carboidrati si ha la riduzione del picco glicemico, rendendo FiberPastaalimento indicato ai diabetici, come da Decreto del Ministero della Salute.
mantenere più energia per un tempo prolungato.  FiberPasta è particolarmente indicata per chi fa sport, grazie al lento rilascio dei carboidrati e al conseguente controllo glicemico, che permette un’azione energetica modulata nel corso della giornata.

*con condimenti e associazioni alimentari adeguate e in abbinamento ad attività fisica adeguata

La Fibra Alimentare

La fibra alimentare o dietetica, pur appartenendo alla famiglia dei carboidrati, non è assorbita dal corpo umano e quindi non ha alcun apporto calorico.

Le fibra alimentare viene classificata in solubile ed insolubile.

La fibra insolubile diminuisce la sensazione di fame ed è quindi utile per il controllo del peso, combatte la stitichezza (soprattutto nelle diete ipocaloriche-ipolipidiche, dove a causa della riduzione dei grassi è più difficile una regolarizzazione dei processi intestinali). Sempre più studi clinici evidenziano come questo tipo di fibra può essere fondamentale per coadiuvare le strategie di previene di alcune forme tumorali (colon-retto).

La fibra solubile agisce invece tramite la formazione di un particolare gel che ritarda l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi. In questo modo si ha una azione positiva sulle patologie metaboliche (trigliceridi, colesterolo e glicemia): modulazione del livello glicemico (fondamentale per promuovere il benessere e controllare il diabete) e controllo del livello di colesterolo nel sangue.

Con l’assunzione di fibra è importante ingerire molta acqua.

L’inulina

È una fibra dietetica vegetale solubile, oggi classificata come prebiotico ed ottenuta dalla cicoria.
Le proprietà dell’Inulina sono molteplici e tutte positive per l’organismo umano: facilita la digestione e l’assimilazione dei nutrienti, riduce la formazione di gas intestinali, aumenta la concentrazione di batteri “buoni” (bifidobatteri e lattobacilli) diminuendo quella dei “cattivi” (patogeni), a tutto vantaggio della salute del colon.

Uno studio molto recente indica che l’inulina favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e la sua fissazione nell’osso, aiutando quindi a combattere l’osteoporosi tipica della donna in menopausa. Lo stesso studio conferma che l’inulina non riduce l’assorbimento intestinale del ferro e delle vitamine.
Gli studi effettuati finora dimostrano che l’inulina è completamente priva di effetti tossici sul feto. Può quindi essere usata in gravidanza e durante l’allattamento.


L’amido resistente

Favorisce il lento assorbimento dei carboidrati, ritarda e riduce il picco glicemico e come la fibra solubile nutre i bifidobatteri. Ecco perché l’amido resistente e l’inulina hanno un’ottima azione prebiotica. Prebiotico è l’ingrediente alimentare non-digeribile che arreca beneficio all’organismo grazie alla stimolazione selettiva della crescita e/o all’attivazione di uno o più batteri presenti nel tratto intestinale e che permette di riequilibrare la flora batterica intestinale.

In letteratura:

"La modificazione di parte dell'amido (amido resistente) favorisce il lento assorbimento dei carboidrati ed apporta benefici in alcune patologie metaboliche come diabete ed obesità"
Prof. Quartucci E., Bruschi e Salvatorelli
ISTITUZIONE NAZ. DELLA NUTRIZIONE - ROMA


"Aumentando la quantità di fibra alimentare comprendente l'amido resistente nelle diete si può ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari e del colon"
Stefen Muller - Lisener Berlino

"Le fibre hanno benefici effetti quali la riduzione dell'assorbimento degli zuccheri e dei grassi, un ritardo nello svuotamento gastrico quindi danno un senso di sazietà, inoltre riducono la stitichezza"
Tullio Battelli - "TUTTI A TAVOLA"

L' Indice Glicemico

Carico Glicemico, un concetto avanzato*
*Tratto dal libro "Bella Forza Advanced" del dott. Marco Ceriani (Sandro Ciccarelli Editore)
Il concetto di Indice Glicemico (IG) e Carico Glicemico (GL = Glicemic Load) è relativamente giovane (anni ’80) ma è ancora poco diffuso perché il potere commerciale dei carboidrati è ancora molto maggiore del semplice potere dato dal sapere scientifico. Anche se uno dei problemi da superare riguarda il perdurare della confusione tra IG e GL e la non univocità delle tabelle di classificazione degli alimenti. Se a ciò si associa la variazione dell’IG in funzione di alcuni fattori (specie o cultivar dell’alimento, grado di maturazione, metodica di cottura e durata), si comprende come parlare di IG sia cosa tutt’altro che semplice e scontata.
Suddivisione delle diete più diffuse in base al loro effetto sull’indice glicemico:
Basso IG
Dieta Atkins (Metabolica ndr)
Moderato IG
Dieta a Zona
Alto IG
Dieta mediterranea, Dieta americana USD (linee guida in cardiologia-diabetologia-oncologia)
Altissimo IG
Dieta comune Americana (fast food)
Ovviamente se le diete low carb incontrano qualche resistenza all’estero, figuriamoci nel nostro paese che è il regno del carboidrato declinato in tutte le sue infinite forme…
L' Indice Glicemico(IG) di un alimento è un parametro che rappresenta la velocità con cui si ha un incremento della concentrazione ematica di glucosio (glicemia) in seguito all'assunzione dell’alimento.
L’IG è espresso come percentuale rispetto alla velocità dell’aumento glicemico in seguito all'assunzione di un alimento di riferimento con indice glicemico convenzionale pari a100. Ciò significa che alimento con indice glicemico di 50 provoca un innalzamento della glicemia con una velocità pari alla metà di quella dell'alimento di riferimento. Generalmente gli alimenti che vengono utilizzati come standard di riferimento sonoil glucosio e il pane bianco (IG = 100), è per questa ragione che vi sono tabelle con indici differenti per uno stesso alimento.
Tabella di riferimento: International table of glycemic index and glycemic load values(Foster-Powell K, Holt SH, Brand-Miller JC. Human Nutrition Unit, School of Molecular and Microbial Biosciences, University of Sydney, NSW, Australia.) Am J Clin Nutr. 2003 Apr; 77(4):994.

L’IG caratterizza l’assorbimento nel tratto gastrointestinale con una risposta metabolica ed endocrina differente a seconda del carico glicemico (ad esempio come la pasta sia migliore del pane bianco e anche del pane integrale).
Un elevato indice glicemico crea radicali liberi in alta quantità, un maggior stress ossidativi, distruzione proteica e infiammazione spesso non percepita (infiammazione silente).
Il prof. Jenkins (*) descrive la situazione alimentare metabolicamente peggiore quella costituita da assunzione di cibi con alto indice glicemico in assenza di fibra.
 (*)Nota: David J. A. Jenkins Professore del Canada Research Chair in Nutrition and Metabolism dell’Università di Toronto, uno dei maggiori esperti mondiali sulla ricerca dell’indice glicemico degli alimenti.
LA QUALITÀ DEICARBOIDRATI ASSUNTI CON LA DIETA CONTA DI PIÙ DELLA LORO QUANTITÀ.       Dott.ssa Jennie Brand-Miller (*)
(*)Nota:  Jennie Brand-Miller docente in Nutrizione Umana, Scuola di Microbiologia dell’Università di Sydney. Ha pubblicato 16 libri, tra cui “The New Glucose Revolution”, best-seller internazionale con oltre 2 milioni di copie, e  oltre 150 articoli.

FiberPasta per l'alimentazione dei diabetici

FiberPasta ® è l'unica pasta italiana che ha ottenuto il Decreto dal Ministero della Salute per l'alimentazione dei diabetici (Decreto n.600.12/8114 del 10/12/2001).
Quanto riportato sopra è stato preso dal sito: 

http://www.fiberpasta.it/p/it/

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